San giorgio e il Drago

 

C'era una volta una città in cui tutta la gente era triste, perché fuori dalle mura c'era un drago che ogni giorno pretendeva una fanciulla, altrimenti avrebbe distrutto l'intera città.
Ma arrivò il giorno in cui non c'era da sacrificare più nessuna fanciulla.
Rimaneva solo la figlia del re, e il re si rifiutava di dare al drago la sua unica e adorata figliola. La principessa però disse:"Devo andare dal drago, come hanno fatto tutte le fanciulle che sono dovute morire per la loro città. Io voglio morire con lo stesso orgoglio".

Intanto Dio osservò ciò che stava accadendo, decise di chiamare il suo fedele angelo San Michele e gli disse :"Devi trovare un cavaliere sulla Terra che combatta il drago, prima che sia troppo tardi".
San Michele volò sopra la Terra e iniziò la ricerca. Non fu facile per lui  trovare un uomo di grande virtù, dotato del coraggio, la forza e la bontà necessari a compiere un compito così difficile. Michele dovette passare sopra molti uomini finché trovò la persona che stava cercando. Lontano, molto lontano, in un bianco castello in mezzo alla foresta, viveva un cavaliere chiamato Messer Giorgio. Così lo chiamò : “Devi cavalcare dove ti porterà la mia voce e raggiungere una città in cui la gente rischia la vita, a causa di un orribile drago. Dovrai combatterlo prima che uccida la figlia del re.”

Messer Giorgio spronò il suo cavallo cavalcò sempre seguendo questa voce. Ad un certo punto, dalla montagna intravide da lontano il villaggio. Accellerò il galoppo e vide che la principessa stava per essere condotta dal drago! Cavalcò a tutta furia: "Aspettate! Gridò, Riportate la principessa a palazzo! Io combatterò il drago!”. "Tu sei pazzo"; si agitò la folla, "ti sputerà addosso fiamme e veleno!" Ma Messer Giorgio non aveva paura. Nutrì il suo cavallo che si era innervosito dalla fame e segretamente chiamo Michele. "Cosa devo fare quando il drago mi sputerà addosso fiamme e veleno?" gli chiese. "Indossa questo mantello della verità e guarda che cosa succede" fu la risposta. Subito, sulle sue spalle comparve un mantello azzurro.

Messer Giorgio cavalcò incontro al drago, che era furioso più cha mai perché la principessa non gli era stata portata.
Si lanciò sul cavaliere sputandogli addosso fiamme e veleno, ma Giorgio tenne il mantello della verità alto di fronte a sé.
Quando le fiamme e il veleno colpirono il mantello, vennero respinte indietro proprio negli occhi del drago, che rimase per un momento accecato. Allora diventò completamente pazzo di collera, e si lanciò ancora una volta sul cavaliere. Questa volta, però, riuscì a strappargli il mantello. Messer Giorgio allora sguainò la spada e colpìil drago con tutta la sua forza. Ma quando la spada toccò il drago, essa si sbriciolò in mille pezzi.

Intanto gli abitanti della città, saliti sulle mura, osservavano trepidanti la lotta di Messer Giorgio contro il drago; quando videro la sua spada distrutta, il più coraggioso di loro disse:" Venite, dobbiamo andare ad aiutare Messer Giorgio". Così gli cavalcarono incontro, con la spada in pugno. Ma ogni volta che una spada colpiva il drago, si sbriciolava in mille pezzi. "Che cosa dobbiamo fare?" chiesero. "Dobbiamo chiedere l'aiuto all’angelo Michele," rispose Messer Giorgio.


Si rivolsero allora tutti a San Michele, che sentì la richiesta di aiuto e volò fino a Dio. Egli prese un raggio di sole e lo diede all'angelo. San Michele toccò con il raggio di sole la spada di Messer Giorgio. Improvvisamente quest’ultima fu come nuova. Ora risplendeva così luminosa che brillò su tutte le spade degli altri uomini coraggiosi che lo accompagnavano, e anch’esse tornarono integre come prima. Allora gli uomini, guidati da Messer Giorgio, si lanciarono contro il drago, che venne prima accecato dalla luce della spada e poi trafitto da Messer Giorgio. Questa volta fu l’orribile bestia a spaccarsi in mille pezzi. Le polveri del drago vennero immediatamente spazzate via dal vento.


Allora il re uscì dal castello accompagnato da sua figlia e disse a Giorgio: "Tu ci hai salvati, Messer Giorgio, come ricompensa meriti l’onore di sposare mia figlia e di possedere metà del mio regno." La principessa si innamorò all’istante del coraggioso ragazzo e presto celebrarono le nozze accompagnati da tutte le persone che avevano combattuto il drago e le loro famiglie. Nella città regnarono per molto tempo la pace e la felicità.